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17.03.2023 от beatricemaxie86 Выкл

Il nepotismo 2.0: quegli strani amici (eretici, gay friendly, e bugiardi) di Francesco: coperti, protetti e addirittura promossi. Perché?

Dopo il florilegio delle meraviglie compiute dal Santo Padre nel decennio del suo pontificato, oggi vorremmo ricordare alcuni dei molti amici del Papa a cui egli, purtroppo — e dolorosamente per noi fedeli -, ha senz’altro riservato un trattamento di eccessivo favore in barba alla trasparenza, di ingiustificata misericordia in barba alla Giustizia.

Insomma un moderno nepotismo (troppp spudorato!) ha pervaso i Sacri Palazzi del XXI secolo.

Abusatori sessuali difesi per anni dal Papa, contro cui non ha mai preso provvedimento (p, Rupnik) e, qualora scoperti li ha chiamati in Vaticano e collocati in posti apicali (Zanchetta, Ricca, ecc). Unica eccezione McCarrick, ma fu costretto dal clamore mediatico e dalla pressione dei vescovi e fedeli statunitensi.

Vescovi e cardinali omertosi e silenti di fronte a denunce di violenza sessuale ad opera dei preti, chiamati anch’essi in Vaticano da Francesco, e Messi in ruole chiavi della Curia (Maradiaga).

Vescovi e sacerdoti filo omosessuali incentivati a proseguire nel loro «apostolato LGBT» (forse sono intoccabili o protetti da intoccabili?) invece di redarguigli e rimuoverli (Bonnemain, p. Martin).

Monsignori pronti a tutto pur di compiacere l’Augusto.

Insomma, la lista è torbida e squalifica la cerchia di amici e collaboratori del Papa che, di contro, non usa la stessa misericordia con vescovi, cardinali o sacerdoti che sono (troppo) retti (in morale e dottrina) ma magari inclusivi e giusti nei confronti dei tradizionalisti.

Quel che emerge da questo squallido (e assolutamente incompleto) elenco è senz’altro che molti amici e consiglieri del Santo Padre sono omosessuali conclamati e molti altri sono troppo indulgenti verso il grave peccato della sodomia. Senza parlare poi di quelli che sostengono teorie anticattoliche su Comunione e coppie di fatto.

(Qui il lungo elenco di MiL sulla turpe omosessualità nella Chiesa attuale che mai come con Francesco — per la prima volta nella Storia della Chiesa — é stata sostanzialmente sdoganata. If you liked this article so you would like to be given more info concerning porno latino please visit the web-site. E anche per il clero).

1) S. E. R. Monsignor Gustavo Óscar Zanchetta, ex assessore dell’APSA, ma in passato coinvolto in abusi omosessuali (a danno di seminaristi) e scandali economici, per i quali è stato condannato e incarcerato. Però grande amico di Francesco da cui ha avuto massima e inspiegabile protezione.

QUI MiL.

QUI Il Messaggero: «L’amico vescovo argentino del Papa, Luis Zanchetta, accusato di abusi su due ex seminaristi in Argentina, verrà processato tra pochi giorni a Orano, la città nella quale questo prelato ha guidato la diocesi dal 2013 al 2017. In quell’anno fu raggiunto da alcune denunce e Francesco per aiutarlo lo ha fatto arrivare in Vaticano, garantendogli l’immunità e creandogli un posto in curia ad hoc. «In dubbio pro reo» ha ripetuto il pontefice in una intervista a Valentina Alazraki di Televisa, («dopo la denuncia alla nunziatura (…) l’ho fatto venire qui e gli ho chiesto la rinuncia»). E’ forse il caso di abusi e cattiva condotta più scomodo e imbarazzante che esiste in curia, proprio per i legami evidenti con il pontefice».

2) M. R.do Mons. Battista Mario Salvatore Ricca, sorpreso più volte in flagranza di omosessualità, venne chiamato in Vaticano da Francesco e creato Prelato IOR (gestisce anche tutto l’archivio — segreto — dell’Istituto).

Forte di questa documentazione, «L’Espresso» ne riferì in un servizio del 18 luglio 2013, nel quale tra l’altro si leggeva:

«Nei primi mesi del 2001 Ricca incappò in più di un incidente per la sua condotta sconsiderata. Un giorno, recatosi come già altre volte – nonostante gli avvertimenti ricevuti – in Bulevar Artigas, in un locale di incontri tra omosessuali, fu picchiato e dovette chiamare in aiuto dei sacerdoti per essere riportato in nunziatura, con il volto tumefatto».

«Nell’agosto dello stesso 2001, altro incidente. In piena notte l’ascensore della nunziatura si bloccò e di prima mattina dovettero accorrere i pompieri. I quali trovarono imprigionato nella cabina, assieme a Monsignor Ricca, un giovane che le autorità di polizia identificarono».

Il 28 luglio 2013, sul volo di ritorno da Rio de Janeiro, nella prima delle sue conferenze stampa in aereo, Francesco fu interrogato da una giornalista brasiliana proprio sul caso di Monsignor Ricca. E fu allora, nel rispondere, che il papa pronunciò la famosa frase: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?».

3) S. E. R. Oscar Rodriguez Maradiaga Card. di S. R. C.

non intervenne contro il proprio ausiliare Pineda nonostante le prove schiaccianti su suoi abusi a danno di molti seminaristi (che lo accusarono di violenza). Chiamato però in Vaticano da Francesco e nel 2013 nominato coordinatore del C9 (fino al 7 marzo 2023).

Edward Pentin, del National Catholic Register, pubblica un articolo in cui riporta stralci di una lettera che 48 seminaristi (su 180 iscritti) il 28 maggio scorso avevano scritto ai loro padri formatori denunciando un modello diffuso e radicato di pratica omosessuale nel loro seminario di Tegucigalpa, Honduras, e che tale attività era protetta dal rettore della casa.

Pentin scrive che: «il vescovo ausiliare José Juan Pineda Fasquelle di Tegucigalpa è stato accusato di avere rapporti omosessuali con i seminaristi di Tegucigalpa».

Le accuse dei sacerdoti chiamano in causa anche il card. Oscar Rodriguez Maradiaga di Tegucigalpa per aver, a quanto pare, ignorato una ricchezza di prove di cattiva condotta omosessuale da parte del vescovo Pineda, suo vescovo ausiliare di Tegucigalpa, le cui dimissioni da ausiliare sono state accettate da papa Francesco il 20 luglio scorso.

Pineda dal 2005 è stato il numero due dell’arcidiocesi di Tegucigalpa guidata dal cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, porno latino strettissimo collaboratore di papa Francesco in quanto coordinatore del Consiglio dei nove cardinali che lo coadiuvano nella riforma della Curia romana (il cosiddetto C9).

4) S. E. R. Mons. Juan Jose Pineda Fasquelle (vedi ut supra n. 3), vescovo ausiliare del Card. Maradiaga, arcidiocesi di Tegucigalpa.

Il Vescovo provocò guai grossi nella diocesi del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga (legati sia ai propri comportamenti omosessuali sia ad abusi sessuali in genere). Si dimise a 57 anni ma sul quale non è stata avviata nessuna indagine. La pubblicazione di un dossier svelta uno scenario inquietante sul «protetto» di uno dei principali collaboratori del Papa.

5) Sig. Theodore McCarrick, ex cardinale,

Imponeva rapporti sessuali ai propri seminaristi quando era vescovo di Washington, D.C.

Conviveva nella stessa abitazione con il proprio ausiliario Farrell. Alla fine Francesco è stato costretto a ridurlo allo stato laicale, in attesa del processo canonico.

6) S. E. R. Kevin Joseph Farrell Card. di S. R. C.

convivente nello stesso appartamento col Card. McCarrick e non si è mai accorto, dice lui, che McCarrick una volta alla settimana invitava seminaristi sempre diversi facendoli dormire nella sua camera. Ora è stato chiamato a Roma ed è stato nominato, ironia della «sorte», Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Inoltre dal 14 febbraio 2019 camerlengo di Santa Romana Chiesa, e dal 29 settembre 2020 presidente della Commissione di materie riservate. In ultimo dal 7 giugno 2022 presidente del Comitato per gli investimenti.

7) S. E. R. Mons. Vincenzo Paglia

Tiepido sulla legge 194, entusiasta ammiratore di Pannella, committente di affreschi omoerotici (in cui si assolvono gay e trans e in cui appare a torso nudo) nella cattedrale di Terni, ma nominato da Francesco Presidente della Pontificia accademia per la vita e Gran Cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II.

8) S. E. R. Mons. Celestino Aós Braco, nominato primate del Cile a quasi 75 anni (mentre dei suoi «nemici» accetta subito la rinuncia raggiunta l’età canonica).

Nominato a quasi 75 anni il nuovo primate e Arcivescovo di Santiago del Cile è lo stesso che negava regolarmente la S. Comunione in ginocchio ai fedeli, in aperto spregio a ogni norma liturgica e canonica (il vescovo fu poi costretto a fare marcia indietro).

Monsignor Celestino Aós Braco è stato nominato dal S. Padre Francesco Vescovo delle sede primaziale di Santiago del Cile. Saranno felici i poveri fedeli cileni ignorati e bistrattati dal presule.

E speriamo che terminino le molestie omosessuali in quella Diocesi, in cui il Papa ha per molto tempo difeso i responsabili. (cfr. Winfield per APnews 2018; Fox news).

9) Rev.do padre James Martin S.J.

Sacerdote impegnato, fin troppo per non sospettarne la tendenza, nella pastorale con le persone gay e trans, ma non nel senso di aiutarle ad astenersi ma ad incoraggiarle e a far accetare la sodomia e la teoria gender dalla Chiesa. Appoggiato da Francesco e, Porno Latino stranamente, incoraggiato e ricevuto più volte (di cui la foto una delle volte).

10) S. E. R. Victor Manuel Fernandez, arcivescovo

Consigliere del Papa definito eretico dal Card. Müller (si vedano qui alcune delle sue castronerie), e ciò nonostante stretto consigliere del Papa.

11) Mons. Marcelo Sanchez Sorondo,

Cancelliere Emerito della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (si veda qui), che tra le atre cose, nominò i peggiori esponenti della deep ecology (qui sulla Laudato sì) e abortisti dichiarati, seguace dell’agricoltura biodinamica.

Nel 2018 anno dell’accordo segreto tra S. Sede con la Cina affermava che «quelli che realizzano meglio la dottrina sociale della Chiesa sono i cinesi»

12) S. E. R. Marcello Semeraro, Card. di S. R. C.

Gestore di un famigerato convegno catto-omosessualista che si faceva ad Albano ogni anno, nel 2013 nominato segretario del C9 fino ad ottobre 2020; adesso addirtitura creato cardinale e nominato Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi (qui). Negli ultimi tempi il Nostro non ha più dato motivo di scandalo.

13) S. E. R. Reinhard Marx Cardinale di S. R. C.

L’arcivescovo metropolita di Monaco non ha scheletri nell’armadio. No lui gli scheletri li palesa. Egli sostiene che l’omosessualità non sia peccato e vorrebbe la Comunione ai divorziati risposati e l’intercomunione coi protestanti…

14) M. Rdo Mons. Dario Edoardo Viganò,

Nel 2018 fu l’autore della falsificazione di una lettera di Benedetto XVI, per cercare di «promuovere» la pretesa profondità teologica di Francesco, con figuraccia planetaria dopo che venne scoperto.

Non curante di tutto, o forse proprio per questo tentativo ruffiano, Francesco nel 2019 lo ha nominato Vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

15) S. E. R.ma mons. Joseph Bonnemain, vescovo di Coira

Prete Opus Dei attivista pro LGBT, Francesco, ovviamente, lo nomina vescovo di Coira, nonostante il parere contrario del Capitolo. Come ordinario della diocesi svizzera, continua la sua «pastorale» pro gay e pro aborto, interviene tiepidamente per correggere abusi liturgici (donne che «concelebrano») o non interviene affatto per contrastare le cattive influenze che arrivano dal sinodo tedesco. Famigerato è il suo c.d. «codice di condotta» pro gay che avrebbe voluto e tuttora ha, far firmare ai suoi parroci (alcuni si sono rifiutati perchè contrario alla morale cattolica).

16) M.to Rev.do Mons. Philippe Bordeyne, direttore dell’Istituto Giovanni Paolo I

In sfregio al Magistero di Giovanni Paolo II, il direttore (pro gay anch’egli) nominato da Francesco, sostiene che «Le coppie dello stesso sesso non dovrebbero essere «private della benedizione di Dio» ed infine, ultima ma solo per ordine cronologico di «scoperta»

17) Rev.do P. Marko Ivan Rupnik, SJ

ha usato violenza su molte suore affidate alla sua cura spirituale, abusando del proprio ruolo di direttore spirituale usando tra le altre pressioni, paragoni blasfemi (sesso a tre come trina è la Ss.ma Trinità). Avendo addirittura assolto un complice nel peccato de sexto, ed essendo stato scomunciato latae sententiae, è stato processato dalla CDF che confermò la scomunica, gli venne però rimessa. Da chi, se non dal Papa?

18) S. E. R. Mons. Edgar Peña Parra Sostituto alla Segreteria di Stato

Qui Tosatti: «2 – Il secondo caso riguarda l’arcivescovo Edgar Peña Parra, che papa Francesco ha scelto come nuovo Sostituto presso la Segreteria di Stato, rendendolo la terza persona più potente nella curia. In tal modo, il Papa ha sostanzialmente ignorato un terrificante dossier inviato da un gruppo di fedeli di Maracaibo, dal titolo «Quién es verdaderamente Monseñor Edgar Robinson Peña Parra, Nuevo Sustituto de la Secretarîa de Estado del Vaticano?». Il dossier è firmato da Dr. Enrique W. Lagunillas Machado, nel nome del «Grupo de Laicos de la Arquidiócesis de Maracaibo por una Iglesia y un Clero según el Corazón de Cristo.» Questi fedeli accusano Peña Parra di terribile immoralità, descrivendo in dettaglio i suoi presunti crimini . Questo potrebbe anche essere uno scandalo che supera quello di McCarrick, e non deve essere permesso che sia coperto dal silenzio.»

19) Rev.do p. Fernando Picciochi, insegnante abusatore di un bambino.

Abusò di un alunno (Cuattromo), ripetutamente nel 1989 e ’90, quando questi aveva 13 anni e frequentava il Collegio della congregazione dei Fratelli marianisti a Buenos Aires. Grazie alla denuncia di Cuattromo e dopo una lunga battaglia giudiziaria, il suo abusatore è stato infine condannato a dodici anni di reclusione nel 2012 per violenza reiterata su minori, una sentenza poi ratificata nel 2016 dalla Corte suprema argentina.

Qui la Tourn per Domani: ««Picciochi è stato latitante per dieci anni anche grazie a complicità istituzionali – precisa Cuattromo a Domani – viveva sotto falsa identità negli Stati Uniti e per poterlo processare è stato necessario chiedere l’estradizione. L’ordine di cattura internazionale che pendeva su di lui per molto tempo non è stato effettivo a causa di un errore del potere giudiziario e del potere esecutivo in Argentina, errori sospetti che hanno permesso a quest’uomo di rimanere al riparo della giustizia per anni».

Nessuna condanna è arrivata invece dalla Chiesa. Quando Cuattromo nel 2000 denuncia il suo abusatore, il Collegio marianista non solo non vuole riconoscere le proprie responsabilità in quanto istituzione in cui si sono svolti gli abusi, ma propone alle vittime di Picciochi un accordo economico sottobanco purché non raccontino quel che è successo. «I marianisti pretendevano il nostro silenzio in cambio di denaro», dice Sebastián Cuattromo, che rifiuta e riesce alla fine ad ottenere un risarcimento in sede civile.»